Oggi nessun post letterario, non ho messo in ordine i frammenti da pubblicare anche se sta per scadere la registrazione del dominio che sarà comunque rinnovata in automatico. Non mi rivolgerò spesso in modo così diretto a chi legge (ma c'è qualcuno là fuori?) quindi la prova non è che una riconferma della mia volontà di proseguire sulla strada della creatività attraverso l'alfabeto comprensivo di punteggiatura, idee e poco altro.
Il fatto che Alan Moore abbia deciso di fare la stessa cosa da una parte mi conforta; certo, scrivere in lingua inglese è avere gioco facile rispetto all'uso della nostra, della mia lingua ITALIANA. Ma è troppo bella per abbandonarla così su due piedi.
Immaginare di tradurre scritti non troppo faticosamente accumulati in più di venticinque anni di velleità come un novello Novalis non sarebbe nemmeno troppo difficile ma basta una piccola prova per capire subito che non funzionerebbe. Perchè? Spiego.
Il mio metodo personale consiste nel riscrivere su PC le pagine vergate a mano su vecchi quaderni usati a metà per mezzo di carta e penna, con qualche rara aggiunta di foglietti volanti atti a catturare al volo il guizzo del momento. Ebbene, su questi ultimi appunto anche parole, motti, frasi smozzicate in INGLESE, quando suonano bene. Il percorso inverso invece è quantomeno infelice quanto a risultati. Per esempio:
ORAL SEX
RAZOR VAGINA
BLOODY TONGUE WORKERS
Sono titoli di canzoni dark rock? No. Intuizioni, sprazzi di suoni rapidi come schegge. Tradurle toglie senso e veemenza e accresce il tedio di chi legge nonostante la scabrosità intrinseca delle parole indagate.
Tutto chiaro? No? Non fa niente.
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