venerdì 3 maggio 2019

L'Opificio


7991562 – L’Opificio

Che strano non ricevere più lettere.
Ne ricevetti una il 24 maggio, insieme a una foto.
Gentilezza, distanza e risoluzione riassunte in una piccola busta.
Fraintendimenti, nessuno. Progetti però non ne sono arrivati.
Il punto di rottura dietro l’angolo cristallizza le lacrime in un momento infinito, sospeso nell’attesa del contatto col terreno. Quel blocco di incoscienza è caduto dietro a tutte le bugie sgradevoli e nerastre dell’unico e vero Io.
Ora posso fare tutto.
Fondere le facce della medaglia nel crogiuolo è stato facile ma è necessario aspettare che raffreddi quell’amalgama grumoso fatto di assenze senza forma. Poi scolpiremo una faccia nuova.
In questo palazzo sotterraneo munito di fucine il pendolo che scandiva le giornate si è rotto ed è caduto nel pozzo. Pare che nessuno se ne sia accorto, ma mancano i rintocchi cadenzati.
Senza perizia, senza attrezzi e senza forza chi mai lo riparerà?
Solitudine e libertà non forniscono soluzione. Non c’è riparazione che tenga. Fondiamolo.