martedì 21 aprile 2020

ULTIMA NOTTE


ULTIMA NOTTE

Eccomi di nuovo all’ombra dei miei pensieri senza luce.
Medito di interrompere tutto il circuito con l’accetta.
L’attenzione è calata e la nicchia segreta è ben nascosta perciò non la troveranno se non per errore. Per me invece l’errore è esserci. Essere qui e ora.
Dopo il pestaggio di ieri notte il respiro si è fatto pesante, lo stomaco in subbuglio e le costole dolgono. Forse non sono rotte ma soltanto incrinate.
Ecco perché rimugino piani di fuga. Anche se non c’è modo di liberarsi della sensazione originale di essere troppo sporco nell’anima per uscire di qui lasciandomi alle spalle offese e illusioni non sarò più di troppo. Soggiace tuttavia una mezza verità nel sottofondo che nasconde la via di fuga. Il problema non è la prigione ma ciò che accadrà dopo. Non chiedo nulla e nulla otterrò. Mi dimenticheranno? Non finirà bene se mi sbaglio ma per una volta correrò il rischio.
Fuga. Domani.

💀💀💀

E.M.C.

 - FINE DELLA PRIMA PARTE -


martedì 7 aprile 2020

SOGNI NEGATI

SOGNI NEGATI

Un altro sogno, fatto di sprazzi e brandelli. Mio fratello licenziato in tronco che stringeva in pugno la cornetta scollegata o tranciata da un vecchio telefono di rete, non si capisce.
Blaterava qualcosa sull’ingiustizia e sull’indipendenza muovendo le labbra ma il suono della sua voce proveniva dal trasmettitore impugnato. Tornammo a casa fino all’atrio mentre la luce svaniva e spinta la porta d’ingresso notai tre buste nella buca delle lettere.
Due sembravano senza importanza ma la terza conteneva un invita per una festa speciale.


Al mio risveglio nella cella non ricordavo altro ma ma rimasi teso e nervoso per il resto della mattinata. Non erano in programma ulteriori prove, esami o controlli.
“Non cercate di cambiare o trascorrerete qui tutta la vita” è la frase verniciata sul muro grande della sala mensa. Forse dovrei arrendermi alla condizione di prigioniero, accettare gli ultimi quattro anni e smetterei rifugiarmi nel passato. Qui si peggiora. Non abbiamo rapporti, non cerchiamo contatti. Confidenze e approfondimenti non sono che ricordi sbiaditi, ogni giorno più trasparenti. Qualcuno è già regredito.
Non io. L’imbarazzo non mi abbandona anche quando la fiducia se ne è andata. Sostenere una conversazione normale, fatta di parole e frasi pronunciate a voce  qui viene percepito come contro natura. Ma non mi arrendo. No.