mercoledì 5 marzo 2014

1 - 3, in cantiere

20 Novembre 1996


Il dottor X, psicologo dell’infermeria presidiaria del comando M, è stata gentile ma ha sostenuto il colloquio con fermezza e determinazione per tutta la mattinata.
 Ha offerto una sola via d’uscita, ma come si può fare? Una settimana per decidere è troppo poco.
 La bestia è rinchiusa sempre più a fondo nella tana e indurla a cominciare o a rifiutare qualsiasi cosa è un compito davvero arduo.  Solido e inaccessibile, il rifugio che va costruendosi ha pareti sempre più spesse.
 Io, invece, non ho fiatato, ma più tardi nel pomeriggio camminavo alla solita maniera, isolato e a tratti quasi di corsa, solo per poi rallentare d’improvviso preso dalla mie riflessioni sul comportamento della bestia.
 Accettare così su due piedi di certo non sarebbe consigliabile, ma il dottor X insiste sull’incapacità di migliorare e di lavorarci su da parte di una creatura del genere. Io darò la mia fiducia e tutto il mio apporto. Ci impegneremo.


  [ … Non posso farlo, non posso fidarmi. Non conosco questi esseri. Riporre fiducia in due sconosciuti, no. E’ già accaduto in passato, perciò non potrà finire peggio di allora. Chi sono costoro? Che cosa vogliono da me? Paiono affezionati l’uno verso l’altra, coinvolti in un gioco dalla natura a me oscura. Vorrebbero mantenere il contatto ancora più a lungo, ma non li lascerò entrare. Eppure non sono pronto per affrontare l’ennesima battaglia, che secondo X e M non posso vincere. Ma che ne sanno costoro? Francamente, appena avrò terminato i materiali da costruzione disponibili, dovrò per forza attingerne di nuovi. Non è rimasto molto da plasmare, ma da questi due esemplari conto di ricavare abbastanza carne da saldare almeno gli interstizi dell’ala ovest…]

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