mercoledì 5 marzo 2014

1 - 1

 29 Novembre 1996

Questa sera mi sono sentito tanto stanco.
Nell’anima.
Fuggire da questo mondo sporco, povero e squallido è un’autentica faticaccia. Con la solita palla di fango ed erba davvero non c’è più niente da fare? “Il concetto dell’angosica” del pastore mancato S.A.K. rimane l’unico rifugio dalla noia del quotidiano e forse mi terrà compagnia.
Là fuori ci sono gli scheletri che dovrebbero rimanere rinchiusi nell’armadio della memoria e che invece ballano la vecchia danza macabra sulla bocca di tutti. Tanta nebbia grigia spegne gli animi, inesorabile.
 Ma io non sono mica Momo e perciò non posso farci nulla.


23 gennaio 1997
E’ accaduto l’ennesimo casino.
Mr. G. voleva uccidere Mr. E, ma sono arrivati i carabinieri a prenderlo e portarlo via prima che si potesse servire del cacciavite e così è finito tutto. Come sempre, non mi sono immischiato, anche se un po’ mi dispiace. La mia opinione sulla natura scarna del valore dei rapporti umani permane identica, sempre più compromettente. Però è stata la prima volta che ho assistito ad una scena tanto forte da così vicino. Utile, anche. Quindi, invece di chiedere in continuazione quali rischi comporta essere me stesso, verrebbe da domandarsi l’opposto: cosa si rischia a NON essere me? Credo che dovrò rifletterci ancora un po’…

Nessun commento:

Posta un commento