martedì 19 febbraio 2019

A Rovescio


Umanesimo a rovescio:

“ci sono solo io”

Ho appena terminato di leggere le vecchie lettere, molto belle, che mi ha spedito A.C. a partire da un anno fa. Pensavo di ritrovare qualcosa che avevo dimenticato ed è andata proprio così.
Forse ho fatto bene ma se non avessi osato sarebbe stato meglio,
infatti mi rendo conto che tutti i progressi degli ultimi sei mesi sono già andati perduti; sono bastati quindici giorni di solitudine autoimposti dopo la morte di Barbara. La parte peggiore è che SO di sbagliare ma mi sono arreso comunque.
Trascuro gli hobbies. Mi rimangono i libri di letteratura e dintorni.
Trascuro gli amici.
Sto demolendo man mano le relazioni extrafamiliari. E’ vero anche che dopo il servizio militare sarebbe stato difficile riprendere le fila dei vecchi rapporti, fattisi sempre più labili.
Perciò esco poco, non parlo con le ragazze per molti giorni di fila. Snobbo gli inviti; saluto da lontano; mi fermo appena a scambiare due chiacchiere per poi fuggire via alla svelta. Sempre meno persone mi cercano e perlopiù non mi faccio trovare.
Cancellare una vita è molto più facile che ricostruirla. Spero anche di poter trovare un lavoro solitario di modo da essere a contatto con il minor numero possibile di persone.
In famiglia non c’è molto di cui parlare ma purtroppo bisogna ancora sottostare a una strana legge di equilibri interni. E’ noioso. Allora me ne rimango a letto a dormire.
Questo avevo dimenticato, ma A.C. me lo ha fatto ricordare: come fare per mettermi da parte.
Quanto tempo passerà prima che fugga anche i rapporti epistolari e così anche lei, tradendo la nostra amicizia?
Ieri ho gettato nell’immondizia ammennicoli e ricordini dei miei primi tredici (13!) anni di vita. Nel compiere quell’operazione mi è parso di provare un piacere perverso mescolato al disgusto per il mio passato.
Sto rifiutando me stesso, un pezzo per volta.
Non ci sono basi per il futuro ed è stupido demolire così il passato. In questo modo infatti mi renderò più vuoto, tediato, brutto e cattivo che mai; più di quanto sia mai stato.
E mi domando ancora: perché?
Ma la causa e dunque la colpa ricadrà su di me solo.
L’unico a rimetterci e a pagarne il prezzo sarò io.
Ho deciso e attuato da me medesimo la Fine. Nessun altro verrà coinvolto.
A.C. Mi ha scritto più volte che a lei IMPORTA di tutto ciò. Che significa? Si tratta forse di vera amicizia? O non vuol dire altro che due anime simili nel vuoto della vita si sentono meno sole? Io però mi ripeto che il mio peggio ancora deve giungere…

👤 PS: questa sera provo paura. Il timore tangibile di infilarmi sotto le 
                  lenzuola solo con i miei pensieri 

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