lunedì 6 gennaio 2020

Senza Titolo


SENZA TITOLO

Questa mattina sono stato assalito da una sgradevole sensazione di impotenza.
Mi sono reso conto di certi bruschi problemi di comunicazione tra le persone e mi sono anche vergognato per la mancanza di coraggio e per l’indolenza che ci hanno colpiti con insistenza persino quaggiù.
Ho ricevuto la posta e c’era un invito. Una nota allegra nel grigiore della prigione. Sono forse così assuefatto da non notarlo più? E’ inutile.
Fuori tutti avranno tante cose da fare, compiti da terminare, azioni da svolgere. Ma qui no.
Ci limitiamo a immaginare il trascorrere del Tempo. A sentirlo. La necessità del contatto svanisce presto dopo l’isolamento. Nessuno si è fatto degli amici.
Meglio lasciar perdere le corrispondenze con il mondo esterno. Anch’esso progetta sempre meno. Pochi futuri si intersecano, sempre meno numerosi e più moderati. Come priorità di qualcun altro, così nessuno è felice e non fa nulla.

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