giovedì 26 dicembre 2019

LAB


?  - NO -  ?

Eccola, la Nebbia.
Quella di Jean-Paul somiglia proprio al Labirinto buio. Tanto ricorrente da esser degna di aggettivi che ne anticipano la densità appiccicosa, è forse la forma più naturale di un medesimo insieme di suggestioni avvinghiate allo spirito.
Il Labirinto buio è compiacente, intriso di quell’oscurità che fa gelare dal freddo lunghissimi percorsi di silenzio ma non è quel silenzio ovattato, melenso e a tratti ronzante della Nebbia.
Ricorda piuttosto quel lontano confidente mentre tutto tace dei Diapsalmata di Soren.
Tra tutti i simboli possibili io scelgo la seguente icona: Aaron non-morto, rannicchiato nell’angolo piegato male della sua cella scura in posizione fetale, la sua coscienza sveglia senza essere vigile oppressa nel silenzio. Eccolo, il Labirinto!
🐮



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