TERRIBILE
Mi chiedo come certa critica benpensante abbia potuto
stroncare opere minori intrise di caldo orrore metropolitano con poche righe
frettolose.
“Il Muro” è ua
raccolta terribile. TERRIBILE!
Se uno qualsiasi dei racconti venisse inserito di
sotterfugio in un’antologia horror come ad esempio “Scheletri” pochi
noterebbero la differenza, quasi di sicuro a causa delle differenze di stile e
di stesura che peraltro nella traduzione italiana si perderebbero per la
maggior parte.
E’ grave. Forse nel 1939 certi concetti potevano venire apprezzati
come novità ma è più probabile che un autore affermato nonché eccelso filosofo
e drammaturgo potesse ottenere successo immediato e indiscutibile mentre un
bestseller senza titolo vedrà sempre stroncate dalla critica maggiore tutte le
pagine che vende.
C’è un aspetto BRUTALE in questa faccenda: il metro di
giudizio parziale ivi impiegato sarebbe persino uno dei motivi di misantropia
intrinseca descritti benissimo ne “Il Muro”.
Altra benzina sul fuoco. Non
sempre il successo di pubblico donerà l’immortalità, ma con ciò?
Anche “Intimità” è
terribile.
La peggior realtà riscontrabile in momenti come questo ma
trasfigurata sotto forma di parole in un racconto scorrevole.
Come sarà mai possibile ritrovare in un solo brano così
tante coincidenze? Ancora più terribile.
Ma lasciamo stare certe illazioni bizzarre. Scosse
psicologiche che ci fanno continuare così nonostante tutto il fango che aleggia intorno all'Intellighentia. L’appiattimento
narrativo è progressivo e ha dell’incredibile se messo in relazione all’intera
società occidentale post dopoguerra osservata a posteriori.
Ecco, se non leggiamo abbastanza J.P. Sartre non abbiamo una
visione chiara ma troppi dettagli stipati alla rinfusa sui giornali. E’ Terribile.
Terribile.
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