Martedì?
Ho sognato
di fare l’amore, appena prima di svegliarmi.
Un’esperienza
dolce, lenta e delicata.
Una cosa tra amici, come un antico favore restituito.
In
sottofondo “Cure me”, di Elisa.
Ma al
risveglio il profumo di lei era scomparso, rovinato da uno stato emotivo
peggiore della Morte. La prigionia fa strani scherzi.
Il sogno
precedente non era ancora nemmeno svanito: la Città di notte brulicante di
forme indistinte, di mille luci che balenavano sulle pozzanghere di pioggia
sporca. Dormivo con una sconosciuta, cercando di non fare rumore.
Poi di nuovo:
in giro in auto in periferia.
Lo smog. C’era
lo smog. Poi ancora quel letto minaccioso di sonni inquieti. Dov’era? Di chi
era?
Sono
bloccato qui sotto da troppo tempo e non ricordo.
Ma la cella puzza di smog.
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