mercoledì 1 agosto 2018

2 - 4 Famiglie Provvisorie


Famiglie provvisorie.

“Chi non smette mai di pensare troppo finirà in isolamento”  è scritto sulla porta con le sbarre.
A parte i soliti problemi economici soltanto in parte accantonati, non ci sono state occasioni per valutare il nuovo corso intrapreso dalla Direzione Centrale.
Esiste davvero una catena di eventi?
L’ultima reclusione in fondo non è andata poi così male. O forse sì?
Il nervosismo generale è sfociato in litigi, tra occasionali capannelli di protesta per delle stupidaggini. Sabato sera poi, nessuno ha spiccicato parola in sala ricreazione. In cortile non va meglio. L’ora d’aria sembra infinita.
Ma pensiamoci su.

TESI: rapporti troppo umani generano aperture che preoccupano la Direzione. Presto o tardi saranno presi provvedimenti. Esagero? Assumere il solito tono di scuse remissive sottintese permette di sgusciare tra le maglie della Rete di Controllo, ma i risultati sono sempre più altalenanti.

ANTITESI: il gioco dello sguardo si fa in due. La ragazza nel cellulare teneva lo sguardo abbassato durante il viaggio di ritorno dalla Prigione N. Ogni volta che incrociavamo gli occhi desiderava sparire. Il misero aspetto che sfoggiavo quel giorno mi fece vergognare. Si può sporcare un’idea per mezzo della vista? Per questa ragione qui è sempre tutto buio?

COROLLARIO: la pretenziosità non suscita la degna considerazione che ci si attenderebbe. Disteso sul fondo sta chi è ignorato sempre. Teso fino allo spasimo chi invece si sforza di passare inosservato.

SINTESI (ovvero CONCLUSIONE): chi si agita crea dei guai.

Arroganza e ignavia spiccano come finte qualità tra i compagni di cella animati dal fervore della fame. Alcuni traggono soddisfazione dalle lettere che scrivono e presto spediranno, altri da quelle che ricevono. Certi le MANGIANO: masticano con pigra indolenza la carta appallottolata intrisa di inchiostro vero. Non sanno che è cellulosa?
 La ragazza trasferita alza lo sguardo solo per far vedere che ha tanta paura, forse ha voglia di piangere ma non lo fa. Ma per oggi basta così. Presto l’isolamento finirà. 

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