mercoledì 4 luglio 2018

2 - 2 Ogni 4 luglio


Ogni 4 luglio

Si avvicina la doppia rivoluzione d’estate, fatta di fuochi d’artificio. Il cielo trema di luci colorate.
La notte non è perfetta ma diventa ogni giorno più normale, più vera. Desiderabile.
Il fabbro prigioniero  sta per scolpire l’ultimo cuoricino d’oro. Scolpire una pepita d’oro non avrebbe senso, altrimenti. L’oro si fonde, si modella. Le pietre sì, vanno scolpite. Cuori di pietra? Se ne vedono.
Ma laggiù in fondo, nell’ombra in fondo al corridoio col neon bruciato, è sempre là che aspetta l’entità senza nome. Si insidia negli angoli, si fa desiderare. Alcuni dei reclusi giurano di averla vista di sfuggita, anche se solo per un instante con la coda dell’occhio. C’è.
Tutti la incontreranno, un giorno.


Venerdì l’ho rivista. Non ha salutato. Non lo fa mai. Ma era ancora più cupa di quanto ricordassi. Dicono che rivederla porti sfortuna. E solipsismo. E commiserazione.
Il fabbro ha terminato il suo piccolo lavoro. Senza microfusione. Nessun anello.
Soltanto quel cuoricino striminzito color giallo brillante, così piccolo ma così pesante. Devo rubarglielo. E’ mio. Sarà mio.
Rubarlo sarà un piccolo peccato per una grande ricompensa.

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