LA RICETTA
“Allora, questo coniglio?”
“Sì sì, è in salmì”.
“SALMI’?”
“Sì, è quel che ho detto. Che c’è, hai cambiato idea?”
“Io no, ma il pubblico a casa prima o poi si stuferà del
solito metodo, secondo me.”
“A parte il bel gioco di parole – lo ‘’stufato’’ è sempre un
classico – credo proprio che ti sbagli, mia cara.
Puntata dopo puntata, accumuliamo punti di share. Fioccano i
commenti sui social network e man mano che cuciniamo cresce l’attesa per la
ricetta successiva. In certi momenti della giornata non si parla d’altro
nemmeno più nei bar; edicole e librerie presto allestiranno intere sezioni
dedicate ai tuoi ricettari, con buona
pace delle altre conduttrici…”
“D’accordo, e salmì sia. Ma quando l’interesse generale comincerà
a scemare, dovremo pur inventarci qualcos’altro!”
“Certo, certo. Ma stai sicura che giunto il momento, qui
allo studio lo avremo già capito da un pezzo. Ti ricordi per quanti episodi di
fila il pollo ha tenuto banco? Sembrava non dovesse finire mai!”
“In effetti è così. Tutto quel pollo fritto. E le fricassee!
Come mi manca quel periodo…”
“Anche a te pare sia trascorsa un’eternità, vero? Eppure
erano pochi mesi fa, non dimentichiamoci.”
“Pazzesco. Se a noi
fa quest’effetto, chissà come si sente il pubblico a casa.”
“Ecco lo spirito giusto! Ricordiamoci sempre che essi
credono in noi: a chi potrebbero rivolgersi, altrimenti? Te l’immagini un
programma di cibi preconfezionati? Panini oggi, panini ieri e domani indovina.
No. La gente cerca prodotti genuini, biologici!”
“Roba vera, insomma.”
“Non chiamarla ‘’roba’’, per favore. Il cibo va rispettato.”
“Gli spettatori mica lo mangiano davvero!”
“Anche l’occhio vuole la sua parte, no? Tutti vedranno, staranno attenti e qualcuno di loro imparerà anche a cucinare. Te lo ripeto, non si
accontenteranno di nulla di meno; ma non bisogna MAI farli attendere un giorno
di troppo o perderemo punti di share.”
“L’ho notato. Ma allora perché non seguiamo un calendario
preciso? Sarebbe ben più semplice per loro seguirci.”
“Gli sponsor preferiscono che manteniamo l’illusione di
imprevedibilità, inoltre a me non dispiace l’idea di tenerli almeno un po’ sulle
spine. Non stiamo su a pensarci. Il nostro compito è scegliere gli ingredienti e cucinare, cucinare, cucinare.”
“Non mi lamento di certo, almeno finché la paga è così buona.
Devo pensare al futuro dei miei figli, sai? Tuttavia, quando avremo esaurito le
varianti del salmì, cosa ci inventeremo?”
“Semplice; sceglieremo una nuova ricetta. Sto già pensando
al goulash: la zuppa di carne per eccellenza. Le possibili varianti basteranno
per intere stagioni. Forse addirittura un nuovo programma!”
“Goulash?! Ma ce l’hanno propinato per quaranta anni! Non ci
trovo nulla di originale.”
“Purtroppo è vero, ma le nuove generazioni di certo non
possono ricordarsene, quindi la nostra ricetta riciclata suonerà come un’autentica
novità,fidati. Ora concentriamoci sul presente: cosa realizzeremo nella puntata
di oggi?”
“Uh. Coniglio… in salmì!?”
“Esatto! Salmì! Squadra che vince… Ora, mentre io scuoio la
povera bestia, tu lava una manciata di capperi.
Mi raccomando, ben lavati. L’ultima volta il sale residuo ha
lasciato un lieve retrogusto amaro nella salsa.
Ma prima una bella scottata in
padella…”
Ø
L’ultimo episodio di L’ISOLA DEI FORNELLI - Dopo la pubblicità: NON andate via!
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